Viaggio in Libia ... nella speranza che prima o poi si possa ritornare a visitare un paese così misteriosamente affascinante!
Partiamo con volo diretto per Tripoli e
dopo l’incontro con la guida locale ed il cambio di alcuni Euro
nella moneta locale, ci imbarchiamo sul volo per Sebha , la capitale
del deserto Libico.
Al nostro arrivo gli autisti libici ci
attendono fuori dall’aeroporto con le loro Jeep e proseguiamo verso
la zona del deserto sabbioso in direzione del campo tendato fisso di
Ubari.
Dopo qualche chilometro di strada
asfaltata facciamo una sosta ad un distributore di benzina dove gli
autisti hanno caricato una trentina di bottiglie d’acqua; è
chiaro, il deserto si avvicinava!
L’atmosfera rilassante di questo
viaggio ci accoglie e ci sottrae allo stato di tensione causatoci
dalla fretta, dai rumori e dall’inquinamento della nostra vita
quotidiana per introdurci in un’atmosfera di calma, di silenzio
distensivo portandoci al recupero della parte più profonda di noi
stessi e al contatto con la natura.
Arrivati al campo tendato di Ubari
ormai è buio ma la percezione di essere circondati da un mare di
sabbia è forte ed emozionante. Tutte le tende, messe in forma
circolare, sono caratteristiche e molto confortevoli. La cena la
consumiamo nella tenda madre con un servizio al tavolo molto
gradevole e cibo decisamente buono.
Le temperature durante la notte si
abbassano molto sfiorando zero gradi, dormiamo ben vestiti ma immersi
in un silenzio mai vissuto.
L’indomani, dopo una buona colazione
partiamo con le nostre jeep ad esplorare il deserto sabbioso e tutto
quello che ci può offrire questa zona incontaminata dagli spazi
immensi.
Il deserto, inalienabile realtà di
sabbia o rocce lo attraversiamo con evoluzioni mozzafiato dei
fuoristrada che scalano i versanti delle dune, sostano in bilico sul
crinale e si lanciano nella rapida discesa fino alla sottostante
valle sabbiosa. Percorrono queste piste come una carovana una in fila
all’altra, solo il nostro autista, si sposta su percorsi
alternativi e ci permette di ammirare da lontano la scia che ciascuna
auto si lascia sul retro….lui la chiama “farina”. Durante le
soste possiamo correre o rotolarci sulla sabbia silenziosa circondata
da orizzonti di dune.
I colori cambiano, più dolci, più
intensi secondo le ore della giornata , secondo il tipo di sabbia. E’
un paesaggio apparentemente identico che cambia però in
continuazione nel contrasto tra l’azzurro del cielo ed il colore
ocra, giallo, arancio della sabbia.
E al tramonto, un tramonto di fuoco,
quasi di sangue arriviamo al secondo campo tendato quello nel deserto
roccioso di Akakus. Anche qui un insieme di tende dagli interni
sontuosi, con stoffe che drappeggiano il soffitto in grandi spicchi
colorati, proprio come tende che arrivano dall’antichità.
Concludiamo la giornata dopo una buona
cena, attorno ad un fuoco, dove accrescono le emozioni della giornata
trascorsa sotto la volta del cielo stellato, tanto vicina che sembra
sfiorarci.
L’Akakus si impone per l’intensità
di forme e di colori, con rocce trasfigurate nei secoli in figure
immaginarie. Un susseguirsi di cime rosate, dorate, nere e grigie che
alternandosi a vallate sabbiose, si avvicinano e si allontanano
mentre l’auto scivola silenziosa lasciando nuvole di sabbia dietro
di noi.
I graffiti e le pitture rupestri ci
portano indietro nel tempo con racconti di popoli che hanno vissuto
intensamente la natura ed hanno cambiato la storia.
Il pranzo è servito e consumato tra
un’ immensa roccia ed una meravigliosa duna dove la visione dei
primi Tuareg con i loro cammelli bianchi ci ricordano ci ricordano
figure di altri tempi, misteriose, celati nei loro ampi e variopinti
mantelli.
Il rientro al campo tendato è un modo
per racchiudere le sensazioni della giornata.
Il giorno seguente la partenza è in
direzione dei laghi. L’acqua nel deserto è un miracolo! I laghi
sono come perle che interrompono il susseguirsi delle dune sinuose
con attorno sottili corone di vegetazione e ciuffi di palme che si
specchiano nell’acqua cristallina. Anche qui il silenzio ed i
colori sono i protagonisti di questi incredibili paesaggi.
L’ultimo tramonto è di nuovo ad
Ubari e questa volta ce lo godiamo appieno sulla duna più alta che
raggiungiamo dopo 15 minuti di cammino ed istintivamente ciascuno di
noi si isola per contemplare … l’infinito.
Prima di lasciare il deserto sostiamo a
Germa dove, dopo un breve tuffo nell’archeologia del deserto con
tracce di fortificazioni, necropoli, mummie, lasciamo le jeep e
partiamo alla volta di Tripoli.
I nostri autisti sono stati i nostri
angeli custodi, sentimentali compagni di viaggio che esprimono con lo
sguardo ed un timido sorriso la commozione di un addio.
Il viaggio in bus per Tripoli è dura
circa 15 ore ma forse è servito per rendere più dolce l’impatto
con la città dopo giorni di meraviglioso “nulla”.
Tripoli città marinara ormai moderna,
conserva un fascino esotico con un centro storico molto antico. Molto
bella la moschea, il Suk, antico e tipico mercato arabo, ed il museo
.
Nei giorni successivi, soggiorniamo
all’hotel più bello Tripoli per non rischiare di stare male,
visitiamo Leptis Magna e Sabrata. Città dove le rovine sorgono in
riva al mare . Bellissimo il teatro romano, le terme e l’arco. Le
guide locali ci raccontano la storia e la morfologia di queste
antiche città con entusiasmo e precisione.
Non posso fare a meno di ammettere che
questa esperienza in questo paese mi ha lasciato una profonda emozione. Dove la
natura e l’arte si fondono creando un immenso museo a cielo aperto,
con albe e tramonti su dune, rocce, laghi e luoghi antichi...
Laura
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